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Il supporto umano nell´emergenza nei tempi di corona
30.03.2020
La morte non si ferma, nemmeno in tempi di crisi del corona. I rituali a cui eravamo abituati fino ad ora non sono piú possibili eppure ci sono le persone che hanno ancora bisogno dell´opportunità di elaborare la morte di una persona amata.
Questa situazione è anche una sfida per il supporto umano nell´emergenza della Croce Bianca, che è ancora attivo. La morte improvvisa di una persona cara o di un membro della famiglia continua a strappare il tappeto da sotto i piedi dei loro cari, con o senza il coronavirus. Per i volontari del supporto umano nell´emergenza l´appoggio del loro lavoro si è cambiato notevolmente. La questione ora se i volontari visitano i parenti oppure no. Per Marlene Kranebitter, capa del supporto umano nell´emergenza della Croce Bianca, la sicurezza della sua quadra e quella dei parenti ha priorità assoluta. Tuttavia non è affatto adatto affrontare i parenti con un dispositivo di protezione completo.
Anima la sua squadra per aiutare i famigliari con dei conversazioni telefoniche. Dopotutto ascoltare può anche essere un grande aiuto per molte persone. Le è consapevole che i rituali eseguiti fin ora mostrano ai superstiti quanto fosse amato il loro defunto, ma in questi tempi difficili bisogna pensare ad altri rituali o forme d´addio.
Una grande differenza rispetto a prima è certamente il silenzio e la sensazione di vuoto in cui si trovano i parenti in questo tempo. Di solito questi sentimenti ti colpiscono dopo il funerale quando la quotidianità si insinua di nuovo.
I compiti del supporto umano nell´emergenza rimangono gli stessi, però bisogna trovare alternative per aiutare le persone in tutto senza vederle o toccarle. Dunque è importante non dimenticare di dire addio e di elaborare il dolore.